Il 2016 è stato per l’industria vitivinicola cilena un anno di crescita del volume delle esportazioni. Inviati oltre confine quasi 9,48 milioni di ettolitri tra vini e mosti, che corrispondono a un incremento percentuale del 4,2% sull’anno precedente.
Questi e i seguenti dati, che vi proponiamo attraverso l’Observatorio Vitivinícola Argentino, provengono da un’analisi dell’Oficina de Estudios y Políticas Agrarias de Chile (ODEPA).
Alla crescita dei volumi si accompagna un modesto incremento del valore delle spedizioni, che in un anno hanno totalizzato un fatturato leggermente superiore a 1,9 miliardi di dollari, cioè il +0,9% sull’anno precedente. E’ evidente che la ragione di ciò stia nel prezzo medio di vendita dei prodotti vinicoli: questo è diminuito del 3,1% sul 2015.
Tornando ai volumi d’esportazione, e guardando alle categorie in modo più analitico, la situazione dell’export vitivinicolo cileno appare, comunque, sostanzialmente positiva.
Se è vero che il maggior incremento delle spedizioni si è avuto per la categoria mosti (+20,1% vs 2015, per circa 410mila ettolitri), crescono a doppia cifra le esportazioni di spumanti (+17,2% vs 2015, per un totale di 51mila ettolitri), del 4,4% quelle di vino sfuso per un totale di 4,01 milioni di ettolitri, e del 3% quelle di vino in bottiglia, per 4,51 milioni di ettolitri.
La variazione dei valori vs 2015 è invece la seguente: 0% per l’imbottigliato (fatturato 2016 1,428 miliardi di dollari), +3,7% per il vino sfuso (303,3 milioni di dollari), +2,2% per i mosti (63,4 milioni di dollari) ma un ottimo +15,3% per gli spumanti che portano all’industria vitivinicola cilena un fatturato di 20,5 milioni di dollari.
Il primo mercato per valore delle esportazione del vino imbottigliato cileno è stato lo scorso anno la Cina (quota del 13,5%). Per volume, invece, è il Regno Unito la destinazione più importante, l’UK prende, infatti, una quota del 12,7% delle esportazioni cilene, primeggiando, anche se di pochissimo, sulla stessa Cina (quota del 12,6%). L’export verso il Regno Unito cresce inoltre a doppia cifra sia in valore (+18,4%) che in volume (+15%). Importante anche l’incremento di acquisto, sia in valore che volume, da parte dell’Olanda, mentre le spedizioni verso le altre destinazioni hanno avuto solo modeste variazioni sul 2015.
Si tenga presenta, vista la forza dimostrata dalla Cina, che lo scorso dicembre i due paesi hanno annunciato l’inizio dei lavori per la revisione del trattato di libero scambio FTA (ne avevamo parlato qui), e ciò potrebbe aver effetti importanti sugli scambi di vino.
FEB