Il 14 novembre è stata presentata, dal Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, una nuova proposta sul Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), che prevede ulteriori tagli alle risorse disponibili per la programmazione finanziaria 2014-2020.
In particolare per quanto riguarda l’agricoltura, Van Rompuy ha proposto una nuova riduzione della spesa, rispetto a quanto era già stato suggerito dalla Presidenza cipriota alla fine del mese di ottobre. Per il I pilastro è stata proposta una riduzione della spesa di 13,2 miliardi di euro, mentre per il II pilastro di 8,3 miliardi di euro. Il budget finale per i pagamenti diretti ammonterebbe così a 269,85 miliardi di euro, mentre per lo sviluppo rurale la dotazione sarebbe intorno agli 83,67 miliardi di euro.
Il Presidente Van Rompuy si è inoltre espresso su alcuni temi fondamentali della riforma della PAC tuttora in discussione. Ha proposto, in merito al capping, che il tetto agli aiuti dovrebbe essere lasciato alla scelta degli Stati membri. Sulla convergenza esterna ha suggerito di allungare il periodo di transizione da 4 a 6 anni. Per quanto riguarda poi uno dei temi maggiormente dibattuti nel corso dei negoziati, il greening, si è detto pronto a confermare una riserva del 30% dei pagamenti diretti per finanziare misure a favore dell’ambiente. Ha affermato però, al tempo stesso, che gli Stati membri dovrebbero godere di una certa flessibilità nella scelta delle misure. Sul trasferimento di risorse tra pilastri, altro tema controverso, Van Rompuy ha avanzato l’idea di un trasferimento al II pilastro fino ad un massimo del 15% dei fondi del I pilastro, suggerendo un trasferimento analogo di risorse dal II al I pilastro. Per quanto riguarda la riserva in caso di crisi ha prospettato di inserire il fondo all’interno del capitolo di bilancio dedicato ai pagamenti diretti, con una dotazione di 2,8 miliardi di euro. Secondo la proposta, la riserva dovrebbe essere costituita applicando, all’inizio di ogni anno, una riduzione dei pagamenti diretti tramite il meccanismo di disciplina finanziaria. Nel caso in cui la riserva non venisse utilizzata, verrebbe ridistribuita sotto forma di pagamenti diretti. Da ultimo, sul fondo per gli aiuti agli indigenti, il Presidente Van Rompuy ha suggerito il suo inserimento all’interno del Fondo Sociale Europeo (FSE), con una dotazione di 2,1 miliardi di euro.
I rappresentanti permanenti degli Stati membri hanno discusso il 15 novembre, nell’ambito del COREPER, dei tagli al budget della futura PAC. La Commissione europea si è mostrata contraria alla nuova proposta di riduzione delle risorse finanziarie per il periodo 2014-2020, in particolare per quanto riguarda la riserva in caso di crisi, poichè la manovra proposta comporterebbe, in ultima analisi, una riduzione dei pagamenti stessi.
Gli Stati membri contributori netti quali il Regno Unito, la Germania, la Svezia e i Paesi Bassi hanno mostrato di condividere la proposta di ridurre il budget per la PAC. Al contrario l’Italia, la Spagna, l’Irlanda, l’Austria e la Francia si sono trovate in totale disaccordo con i tagli al bilancio proposti.
Il prossimo 20 novembre la questione del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) sarà discussa nell’ambito del Consiglio Affari Generali, mentre il 22 e 23 novembre ci sarà un summit straordinario dei capi di Stato e di governo a riguardo.