Presso il Dipartimento di Chimica Analitica dell’Università spagnola di Cadice è stato sviluppato un sistema che sfrutta gli ultrasuoni per accelerare il processo di’invecchiamento delle bevande alcoliche, e in particolare di superalcolici e distillati.
Ne ha parlato il portale spagnolo d’informazione agricola Agrodigital.
I risultati della ricerca, condotta dal gruppo di Investigación químico-analítica del vino y productos vitivinícolas del sopra citato dipartimento, sono stati pubblicati sulla rivista Ultrasonics Sonochemistry in un articolo dal titolo Study of a laboratory-scaled new method for the accelerated continuous ageing of wine spirits by applying ultrasound energy.
La sperimentazione è stata condotta su prodotti provenienti dalla distillazione di materie prime agricole quali uva cereali, frutta, frutta secca, barbabietole e canne da zucchero. Si tratta dunque nello specifico di brandy, rum, whisky, gin, vodka e altri liquori.
Principale risultato è stato quello di ottenere in pochi giorni gli stessi risultati d’invecchiamento per i quali sono necessari circa due anni d’invecchiamento naturale nelle botti. Il processo consiste nel far passare il distillato attraverso un tubo in parte riempito di trucioli di legno che viene sottoposto nel frattempo ad ultrasuoni.
Vantaggio più immediato dell’applicazione di tale tecnologia è quello economico, data la possibilità di ridurre in modo consistente costi e tempi di stoccaggio tra la distillazione e la vendita. Oltretutto, dal punto di vista sperimentale, si possono verificare in tempi brevi quali legni siano più adatti per l’invecchiamento di prodotto, sostituendo i trucioli contenuti nel tubo-filtro.
FEB