Le previsioni per le, già in corso, vendemmie di Cile e Argentina parlano di un raccolto 2015 simile a quello dell’anno passato. L’ha scritto nei giorni scorsi Paola Perticarari, giornalista della Semana Vitivinicola (nel numero SeVi 3.441).
Fonte dei dati sono per l’Argentina l’Instituto National de Vitivinicultura (INV) e per il Cile l’Oficina de Estudios y Políticas Agrarias (Odepa), ufficio del Ministero cileno dell’Agricoltura.
L’INV prevede per il 2015 un raccolto pari a circa 26,8 milioni di quintali d’uva (nel 2014 erano stati 26,3 milioni di quintali). Prima regione per produzione quella di Mendoza, per la quale si stima un incremento dell’1,04% sul 2014 e dunque circa 18,9 milioni di quintali. Incremento simile anche nelle altre due maggior regioni di produzione San Juan (+0,95% e 6,3 milioni di quintali) e La Rioja (+0,91% e 910 mila quintali). Un aggiornamento su questi dati verrà fatto nei prossimi giorni dall’INV mentre a marzo verrà diffuso la terza ed ultima informativa di vendemmia.
Anche per il Cile si prevede una vendemmia “relativamente normale” e una produzione di vino simile a quella degli anni 2012 e 2013 (nel 2014 vi era stato un calo di produzione, ne abbiamo parlato qui).
L’Odepa parla di una media prevista di 12 milioni di ettolitri: media perché, com’è solito fare, l’ufficio ministeriale cileno disegna nelle sue previsioni tre diversi scenari: dal più ottimista al meno al più pessimista viene indicata una produzione di vino di: 12,45 milioni di ettolitri (+24% sul 2014), 11,8 milioni di ettolitri (+18% sul 2014), 11,15 milioni di ettolitri (+11% sul 2014).
FEB