Alla fine del trascorso mese di ottobre il Ministero dell’Agricoltura di Mosca ha presentato un programma che mira a portare l’industria russa del vino a “livelli internazionali”.
La notizia è stata puntualmente riportata in Italia da Russia24, mensile d’informazione per operare in Russia a cura di Banca Intesa San Paolo per il Il Sole 24 ORE.
La prima fase di durata quadriennale (2016-2020) di questo progetto ha come principale obiettivo l’aggiornamento del materiale e della base tecnica delle cantine, e più in generale la creazione di un clima più favorevole agli investimenti. Successivamente, tra il 2021 ed il 2025, si tenderà a creare il potenziale di esportazione della Federazione Russa e a portare il vino nazionale a livelli mondiali.
Volontà del governo è dunque quella di attirare investimenti verso la piccola media impresa vitivinicola, così che questa possa un giorno competere con quella europea. La semplificazione dei requisiti di licenza per le piccole cantine, una copertura delle spese di fino all’80% da parte del governo per nuovi impianti e per l’acquisto di macchinari, la promozione del turismo del vino, l’incentivo a sviluppare la vitivinicoltura nell’Estremo Oriente Russo, sono tra le iniziative parte del progetto.
Inoltre, come recentemente dichiarato da Andrek Nazarov, Presidente dell’amministrazione del Forum economico internazionale di Yalta – The Yalta International Economic Forum (YIEF), è al via un progetto di coproduzione di vino tra produttori della Crimea e produttori italiani. Ciò porterà alla creazione di un marchio che sarà presentato ad aprile 2017 proprio al Terzo Forum internazionale di Yalta, evento di internazionale d’affari promosso dalla Repubblica di Crimea insieme allo YIEF.
Sempre secondo quanto si legge su Russia 24, lo sviluppo dell’industria vitivinicola russa potrebbe portare più di 1118 miliardi di rubli (cioè circa 15,7 miliardi di euro) di reddito totale, per il periodo 2016-2025.
FEB