La cooperativa di viticoltori Deutsches Weintor di Ilbeshein (Germania) si è vista contestare da parte dell’autorità incaricata di controllo sul commercio delle bevande alcoliche del Land Renania Palatino l’uso dell’indicazione “facilmente digeribile”, accompagnato alla dicitura “edizione leggera – acidità lieve”, sul collarino delle bottiglie di un suo vino e sul listino prezzi.
Deutsches Weintor ha fatto dunque appello ai giudici tedeschi chiedendo di poter utilizzare questa indicazione che, a suo giudizio, non presenterebbe alcun nesso con la salute e riguarderebbe unicamente il benessere generale. La Corte federale amministrativa tedesca (Bundesverwaltungsgericht) investita della controversia in ultimo grado ha chiesto alla Corte di Giustizia dell’Unione europea di pronunciarsi in merito e di precisare la portata del divieto dell’uso di indicazioni di questo tipo e, se del caso, di pronunciarsi sulla sua compatibilità con i diritti fondamentali dei produttori e distributori di vini, quali la libertà professionale e la libertà d’impresa.
La Corte, con una sentenza del 6 settembre 2012, ha ribadito che il divieto di usare indicazioni sulla salute per la promozione di bevande contenenti più dell’1,2% in volume di alcol ricomprende l’indicazione «facilmente digeribile», accompagnata dalla menzione del contenuto ridotto di sostanze considerate negative da un gran numero di consumatori.
L’indicazione “facilmente digeribile” sarebbe controversa perché, suggerendo che il vino viene assorbito e digerito bene, sottintende che il sistema digerente non ne soffra o ne soffra poco, lasciandolo relativamente sano e intatto anche in seguito ad un uso ripetuto; inoltre, tale indicazione potrebbe suggerire un effetto benefico del consumo di tale vino consistente nella preservazione di un buono stato del sistema digerente: pertanto ciò costituisce un’indicazione sulla salute, vietata dal diritto dell’Unione.
Il divieto è stato poi giudicato compatibile con i diritti fondamentali dei produttori e distributori e con il principio di proporzionalità perché stabilisce un giusto equilibrio tra tutela della salute dei consumatori e libertà professionale e d’impresa di produttori e consumatori.
La Corte ha oltretutto ribadito che tutte le indicazioni riguardanti le bevande alcoliche devono essere prive di qualsiasi ambiguità cosicché i consumatori possano regolare il proprio consumo tenendo conto degli eventuali pericoli che ne derivano.
FEB