Di Matteo Marenghi
“Dagli orti, cantine e stalle lungo il fiume PO, la conoscenza della biodiversità della tavola ”, con questo slogan Giampietro Comolli, padrino di ‘UnPOxExPO2015’ descrive l’essenza del progetto che nasce già a fine 2009 con l’intento di dare ad Expo un palcoscenico unitario nazionale fuori salone, inaugurando, nel contempo, il percorso per una formula turistica innovativa per il nostro paese. “Attualmente in Italia – prosegue Comolli – non è riconosciuta alcuna meta turistica fluviale, mentre in Europa, nel 2013, il turismo fluviale ha fatto registrare un fatturato consolidato di 3,1 miliardi di euro con 12, 6 milioni di arrivi e 6,7 milioni di pernotti. Per questo proponiamo una esperienza in un ambiente fluviale, territorio pianeggiante e fertile creato con l’opera dell’uomo (bonifica), dove si producono eccellenze enogastronomiche note in tutto il mondo e dove è possibile visitare città d’arte e musei, scrutare il paesaggio e la natura, visitare cantine, caseifici, salumifici”. L’idea pare eccellente. Ma in pratica in cosa consiste il progetto? “Semplice – risponde Comolli – fra Torino e Venezia proponiamo un insieme di percorsi-itinerari che diventano offerte turistiche di 1 o 2 giorni, presentando distretti locali su temi alimentari diversi, all’insegna del buon vivere e del benessere. Il progetto infatti si sviluppa nell’arco della Pianura Padana con 10 distretti territoriali (3 in Piemonte, 4 in Lombardia, 2 in Emilia, 1 in Veneto) più altri due tematici, uno legato al benessere dell’acqua termale abbinata al buon cibo e uno legato alla Via Emilia come strada dei miti dei motori sportivi fra Lambrusco, aceto balsamico e tortellini. Tutti i distretti non seguono i confini amministrativi, ma una logica di prodotto e di meta turistica: il turismo non si può fare per confini consortili o provinciali!”
Si scommette sul prodotto leader
Il mondo vuole mete definite, certe. Pochi obiettivi, non un elenco telefonico, non un indistinto marketing territoriale. Una proposta, che rispecchi i desiderata, chiavi in mano per destinazione, formula, tempistica, costo. In più con Expo Milano è d’obbligo inserire la visita nei padiglioni del sito. Ecco che la durata del pacchetto è fondamentale: luogo di arrivo e partenza, aereo o treno, auto o bici, limousine o pullman. “Tutto deve essere preciso, certo – prosegue Comolli -. Abbiamo predisposto circa 500 pacchetti che rispondono da Torino a Venezia a queste esigenze. Tre i target contemplati, privilegiando la famiglia con figli, il manager single top-spender, l’universitario big-inquiring. Tutto impostato come servizio incoming e outgoing sui vari territori. Quindi una gamma di operatori dall’ostello per la gioventù al relais-resort di campagna superlusso. Il costo finale varia da 45 euro a 500 euro al giorno per 2 giorni. Come da richiesta quindi, max 36-40 ore nello stesso distretto, da 5 a 8 location diverse. Il portale www.unpoxexpo2015.org propone visite per tutti i gusti e tutte le tasche venduti da tour operator, agenzie, compagnie”.
Emilia superstar, frizzanti in primo piano
Parlando di suggestioni legate al Po e all’enogastronomia, è ovvio che l’Emilia abbia un ruolo predominante, e diversi sono i pacchetti con azioni che si svolgono in questa regione. Il Distretto ‘Terre di Mezzo’, dai Colli Piacentini a San Colombano al Lambro, tocca la sponda lombarda ed emiliana del grande fiume. C’è un legame forte fra lodigiano e piacentino, sia per le continue lotte di potere, sia come luogo di antico transito-guado sul fiume, ma anche come centro aggregante il potere clericale medioevale. Da qui la fondazione di abbazie cistercensi e benedettine deputate alla prima bonifica, la costruzione degli orti-vivai-broli dei monasteri, la ricerca di alimenti sani, duraturi per pellegrini e viandanti. E infatti i temi di questo distretto sono legati al latte, ai pomodori, alla conservazione del cibo, ai castelli, alle vie antiche come Francigena, Micaelica, Postumia, Romanica, Compostela. Per 1000 anni le grandi fiere si svolgono in questa area, i porti fluviali di arrivo delle navi veneziane sono sulla sponda destra o sinistra, olio e sale, oltre a altre spezie, arrivano su queste rive. La vigna è vissuta prima in pianura poi in collina, poi ancora in pianura. Per questo le viti ancora oggi arrivano anche fino al fiume Po. La cucina stessa è vincolata al vino, e viceversa; i vini frizzanti e spumanti sono qui un obbligo, sia per tipologia di vitigni e di coltivazione della vigna, ma soprattutto per il tipo di cucina. Nel piacentino, come nel lodigiano, la tavola parte con i primi, paste ripiene o con un sugo di carne, poi carne di maiale e pollame, ma anche la selvaggina. Il territorio è ricco di castelli e palazzi, pianeggiante e servito da diverse strade comode. Gli argini del Po e di molti affluenti (come Ticino, Lambro, Adda) sono percorribili in bicicletta e in moto. Diversi i maneggi e campi da golf, oltre a 5 attracchi fluviali per barche private e da diporto, e 3 associazioni canottieri che mantengono alta la tradizione sportiva di canotaggio e barche a remi. Il Distretto ‘Terre Ducali’ coinvolge invece il fronte fiume reggiano- modenese. Terra di ducati e principati: Stato Pallavicino e Landi a occidente, di Canossa e Gonzaga e Estense a est. Qui per secoli sono nati i grandi scalchi (cuochi intellettuali o maestri della tavola) italiani e non solo, che dal medioevo al tardo rinascimento influenzarono le ricette delle tavole aristocratiche (poi alcuni piatti si trasferirono dai nobili al popolo). Territorio dell’olio e del burro, dello strutto e del lardo, dell’abbinamento carne e verdura, della variabilità dei pani. Infine il Distretto ‘Passioni, sport, motori e sapori’ lungo la via Emilia; è un distretto trasversale, a tratti un pochino lontano dal fiume Po. Un mondo antico che ha visto sorgere imprese, luoghi di ristoro, prodotti diversi in funzione delle varie epoche storiche, ai bisogni della gente, al commercio. Lungo la via Emilia, soprattutto da Modena a Bologna, verso Ferrara e quindi Sorbara vi sono luoghi mito, stabilimenti e musei che segnano la storia dei motori e delle auto sportive, come Ferrari, Maserati e Lamborghini senza dimenticare la tradizione delle due ruote, Ducati in testa. A questo si abbina la passione per il bel canto, impersonato da Pavarotti. Ma anche luogo di mortadella, zampone, tortellini, lasagne, pasta con il ragù. Lungo la via Emilia parte anche il circuito del Golf&Gusto con centro su campi gara bellissimi, immersi nella natura, dalle sponde parmensi-reggiane fino alle rive del Reno. Lo stesso dicasi per gli anelli a piedi, percorsi nordic walking e di podismo ludico nati con lo slogan ‘camminare è salute’. Collegato all’Emilia ma transregionale è poi il Distretto ‘Acqua Benessere’, da Acqui Terme a Abano Terme, passando per Salsomaggiore Terme (PR). È uno dei due distretti tematici; senza continuità geografica si compone di tre borghi termali diversissimi, ma uniti dal valore benessere-salute dell’acqua di sorgiva, sotterranea. Il distretto “termale”, partendo dalle tre località più note accomuna idee e risorse offrendo alla domanda di turismi una risposta attenta e dinamica. I tre borghi – ognuno con cure e terapie diverse – puntano sulla salubrità della persona e alle Terme l’acqua (uno degli elementi base del tema di Expo Milano 2015) diventa elemento nutritivo e di energia per la vita, in un ambiente naturale adatto al relax, lo sport non agonistico, il tempo libero. Occorre dare efficienza ed efficacia ad un potenziale purtroppo restato indietro con i tempi, non modernizzato e non rivitalizzato, per nuove generazioni, nuovi scopi. Salsomaggiore, in particolare, primissime colline di Parma e Piacenza, caratterizzato da una architettura Liberty di inizio secolo scorso, è punto di partenza e arrivo di percorsi verso la bassa parmense (per Fidenza, Busseto, Zibello) e per il vicino borgo medioevale di Castell’Arquato, ricco di storia, di arte e di architettura romanica, oltre che ottima cucina e un campo da golf. Solo 30 km dista il Po. Terra di castelli e terra Verdiana, unita dalle passioni per il Culatello come per i tortelli, per gli anolini come i pisarei e fasò, è il regno incontrastato dei vini bianchi e rossi frizzanti.
Temi ed offerte dei “Distretti”
COLLINE DEL PO (da Monte Mombracco a Torino): ambiente e noccioleti, frutti di bosco, sport in acqua, ortaggi e legumi.
REGGE SABAUDE (da Torino al Canavese): cioccolato, creme di nocciola, città e Murazzi di fiume, tutto dolce.
MONFERRATO OLTRE (dall’Astigiano, Casale, al Tortonese): cantine Infernot Unesco, Asti e Alta Langa spumanti, biscotti dolci, tartufi
LOMELLINA SQUISITA (da Naviglio Milanese, Vigevano, al canale Cavour): riso, Leonardo da Vinci, percorso dell’acqua, farine, verdure e oca.
CUORE DEL PO (da Pavia a Piacenza): Longobardi e Unesco, Vie dei pellegrini, tavola e salute, Oltrepò Spumanti
ACQUA BENESSERE (da Acqui, per Salsomaggiore, Abano): Terme antiche autentiche, cammini salute, architettura Liberty
TERRE DI MEZZO (dai Colli Piacentini al Lodigiano): pomodoro, conservazione cibo, vie castelli e refettori, latte e Grana Padano.
PIRAMIDE DEL GUSTO (dall’Adda al Mincio): formaggi freschi e provolone, violino e torrone, mostarda e melone, letteratura e navigazione.
TERRE DUCALI (da Parma al Modenese): culatello, Verdi e Guareschi, Parmigiano Reggiano, aceto balsamico, Lambrusco Emiliano.
PASSIONE MOTORI SAPORI (lungo la via Emilia): nei borghi dei miti Ferrari, Maserati, Lamborghini, Ducati, salumi e Lambrusco.
DELTA PO HABITAT (dal Polesine al mare di Comacchio): farine e frutta, navigazione fluviale culturale, Valli Comacchio, piscicoltura.
VENEZIA LAGUNA GIARDINO (dal Sile al Brenta): Prosecco spumante, Venezia, ortaggi e verdure, ville venete, isole, laguna.