Regno Unito. L’aumento della tassazione sugli alcolici e il divieto per i supermercati di proporre offerte multi-buy potrebbe portare a una “rivoluzione sociale” allontanando i consumatori dal vino che si trasformerebbe in una bevanda per la sola elite.
Chi non potrà permettersi il vino sceglierà probabilmente la birra.
L’ha detto qualche giorno fa al Daily Telegraph Stephen Lewis, Ceo di Magestic Wine; la sua dichiarazione è poi, come prevedibile, rimbalzata su diverse testate inglesi di settore e non.
Secondo Lewis, infatti, in Gran Bretagna trent’anni fa erano pochi gli inglesi che bevevano vino durante i pasti, mentre ora si è formata una cultura dell’abbinamento del cibo al vino che le politiche del governo potrebbero minare.
Riguardo alla relazione tra consumo smodato di alcolici e comportamenti antisociali, motivazione su cui principalmente il governo inglese fa leva per promuovere politiche di salute pubblica che vorrebbero diminuire la diffusione degli alcolici economici, il Ceo del più grande retailer di vino del Regno Unito ha aggiunto che i clienti di Majestic Wine non sono “bevitori problematici” e che “non sono soliti andare in giro a distruggere le cose”. Se c’è, certamente, un problema sul bere in Gran Bretagna, porre restrizioni a consumatori come i clienti di Majestic Wine è colpire le persone sbagliate.
Intanto sembra ancora non esserci un accordo tra i membri del governo su quali politiche adottare in merito alla vendita degli alcolici. Se sono, infatti, discordi le opinioni sull’efficacia di certe misure sul consumo irresponsabile, pochi potrebbero sostenere che queste non avranno un prezzo politico per chi le introdurrà.
FEB