Se non ci fosse lo spumante, il mercato britannico si potrebbe definire in crisi. A marzo le importazioni di vino in bottiglia sono scese del 9% a volume, ma ancora peggio si è fatto sui valori, precipitati del 12%, a 385 milioni di sterline, con prezzi medi in calo del 3%.
Il nostro Paese, secondo in graduatoria, perde il 17% a valore, con prezzi medi precipitati a 1,75 sterline per litro, equivalenti a una limatura del 6% rispetto al corrispondente trimestre del 2014. Sul fronte bianchi, le importazioni di Igp (quindi Pinot grigio) salgono a volume del 3% (7 milioni di litri), ma precipitano a valore del 20%, a 8,9 milioni di sterline, per un prezzo medio sceso dalle 1,60 sterline del primo trimestre 2014 alle 1,26 odierne (-21%).
Non fanno meglio Francia (-12%) e Spagna, indietreggiata di oltre il 20%, mentre si conferma il momento d’oro per i neozelandesi, che scavalcano a valore i cileni, andati giù del 10%. L’Australia perde ancora sull’imbottigliato all’origine, ma fa -9% anche sullo sfuso, di cui è fornitrice primaria del mercato, con una quota del 50% a volume.
Dove invece andiamo bene è sulla spumantistica, con l’Italia che marcia a ritmi da raddoppio sul volume (+82%) e crescita a valore di poco meno del 50%. Chiudono in negativo invece Francia e Spagna. La notizia meno buona per il nostro Paese è la caduta verticale del prezzo medio, sceso di quasi il 20%, a 2,07 sterline al litro. Sul prodotto Dop (quindi Prosecco), il calo è ancora più pronunciato, -24%, segno che si sta pompando tantissimo volume (+74%) ma a scapito del valore (+33%). Continuano massicce le spedizioni di spumanti varietali e soprattutto comuni, questi ultimi a prezzi in continua riduzione, prossimi alle 1,50 sterline.