Circa l’82% dei vini Dop giungono a certificazione in Italia. E’ quanto emerge dall’incrocio fatto tra il dato delle denunce di produzione Agea 2011 e quello del certificato 2012: su 14,9 milioni di ettolitri potenziali, 12,2 arrivano alla certificazione, premessa necessaria per l’imbottigliamento finale (dato 2012 a 11,5 milioni di ettolitri). Un dato molto alto, che indica un buono stato di salute per i vini Dop italiani, fatto di denominazioni in grande salute, come il Prosecco, che hanno livelli speculari di produzione-certificazione, e che portano il totale dei vini veneti ad avere un rapporto di oltre il 90%, così come quelli toscani e alto-atesini.
I livelli più bassi (attorno alla metà) si riscontrano per i vini molisani, emiliano-romagnoli e pugliesi. Poco più sopra si situa la provincia di Trento (61%). Segno che molta produzione potenzialmente Doc di queste regioni prende poi la strada dell’Igt: in Emilia Romagna, per esempio, su un potenziale denunciato di 1,4 milioni, oltre 300.000 ettolitri prendono finisce per non essere certificato, passando a Igt.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Agea e Mipaaf-Enti di certificazione
Sul Corriere Vinicolo in uscita la prossima settimana i dati di certificazione e imbottigliamento di tutte le Do-Ig relativi al 2012