Secondo l’Union of Winegrowers and Winemakers of Russia (UWWR), l’attuale consumo procapite di vino nell’ex paese sovietico si aggira intorno ai 10 litri annui, ma potrebbe significativamente diminuire nei prossimi mesi a causa dell’aumento dei prezzi e della crescente domanda di superalcolici (tendenza quest’ultima ricorrente nel paese nei momenti di crisi economica).
Secondo le dichiarazioni di Leonid Popovic, Presidente dell’UWWR, (raccolte da www.meininger.de da cui le riprendiamo insieme ai seguenti dati) infatti, entro la fine di quest’anno, i prezzi del vino potrebbero crescere tra il 15 ed il 20%, soprattutto a causa delle fluttuazioni valutarie del rublo (si veda in proposito anche qui)
I prodotti più colpiti dalla diminuzione dei consumi saranno, nota lo stesso osservatore, i prodotti d’importazione, ma ci saranno probabilmente ripercussioni anche sulla produzione locale che oggi copre circa il 30% del mercato russo del vino, che nel complesso vale 9,3 milioni di ettolitri.
Secondo i dati dell’istituto nazionale di statistica, il Rosstat, il volume complessivo del vino prodotto in Russia, derivante in gran parte dall’elaborazione di uve o mosti importati, è stato lo scorso anno di 4,09 milioni di ettolitri.
Se questa previsione di consumi sarà confermata dai fatti, non avverrà quanto previsto dal governo russo che aveva stimato che nel paese tra il 2018 e il 2019 si sarebbe raggiunto un procapite di 15 litri annui, volume paragonabile a quello del periodo sovietico.
FEB