I vini rosati, che sono stati per molto tempo la “Cenerentola delle etichette” – l’ha detto Dario Stefàno, assessore alle risorse agroalimentari della Puglia –, “stanno oggi vivendo uno straordinario trend di crescita negli apprezzamenti da parte dei consumatori e dei mercati”.
La rubrica News Regioni, sul Corriere Vinicolo n. 21, è questa settimana a cura di Rosario Faggiano che ci porta in Puglia dove, lo scorso 5 maggio, sono stati proclamati i vincitori del Concorso enologico nazionale “Vini rosati d’Italia”. In gara ben 350 vini. Tra le sei etichette premiate due abruzzesi, due lombarde e due venete; buoni piazzamenti per i vini pugliesi ed emiliani ma, il fatto desta un po’ di sorpresa, nessuna etichetta pugliese ha raggiunto il gradino più alto del podio. Il ministro Mario Catania, durante la cerimonia di premiazione, si è congratulato con i produttori che, coniugando tradizione e innovazioni e puntando sulle nostre varietà e identità territoriali, contribuiscono all’affermazione a livello internazionale del nostro patrimonio enologico, “il nostro rosato si è conquistato uno spicchio di mercato importante proprio perché è un prodotto di qualità superiore e continuerà a esserlo”. Annunciata, a conclusione della manifestazione, la prossima costituzione di una Fondazione per la tutela, la valorizzazione e la promozione dei vini rosati di qualità.
Nei giorni scorsi inoltre la Puglia è stata teatro di altre due importanti manifestazioni.
A Cellino San Marco, presso la Cantina due Palme, è stato assegnato il “V Premio Speciale 2012” destinato a personalità del mondo della ricerca, dell’enologia, delle istituzioni, della solidarietà e del giornalismo. Premiati il ministro Catania, il direttore generale dell’Oiv Federico Castelluci, il direttore generale di Assoenologi Giuseppe Martelli, l’imprenditore Gianni Zonin, i professori Luigi Moio e Felice Roberto Grassi e, in fine, i giornalisti Alessandro Regoli e Daniele Cernilli. La premiazione è stata occasione per inaugurare i nuovi impianti della Cantina due Palme, una barricaia e nuovi spazi produttivi, per i quali sono stati investiti 5 milioni di euro.
Salice Salentino ha visto invece protagonista l’Aleatico. Qui sono stati presentati i risultati di un progetto ambizioso, la spumantizzazione di questo pregiato e raro vitigno “tutto italiano”. Sotto la guida dell’enologo Riccardo Cotarella tre aziende hanno portato a compimento un percorso produttivo innovativo che ha portato alla nascita di tre etichette dal sapore risorgimentale: “I Mille” delle cantina Leone de Castris, “Anita” dell’Azienda vinicola Falesco, e “Teano” della Cooperativa Agricola La Guardiense.
Articolo completo sul Corriere Vinicolo n. 21 del 28 maggio 2012