Anno sostanzialmente positivo per l’export di vino austriaco. Secondo i dati provvisori per il 2013 di Statistik Austria, relativi ai primi 3 trimestri 2013, e le previsioni dell’Austrian Wine Marketing Board (AWMB) basate sul confronto col fatturato degli ultimi quattro mesi 2012, nell’anno passato l’export in valore dall’Austria sarebbe cresciuto del 4%, fino a 137,5 milioni di euro; per volume invece è stato previsto un calo del 3% circa, in totale si tratterebbe di qualcosa come 455mila ettolitri.
Particolarmente positivo il risultato dell’aumento del prezzo medio, ora a 3 euro al litro, cifra mai raggiunta prima e conquistata soprattutto grazie al peso dell’imbottigliato che nella quota delle esportazioni vale il 94,55%. Il fatturato dell’export del vino in bottiglia per il 2013 è stato stimato dunque in circa 130 milioni di euro (prezzo medio 3,5 euro per litro); quello dello sfuso 7,5 milioni di euro con un prezzo medio di vendita di 1,35 euro per litro (lo sfuso vale quindi il restante 5,45% dell’export austriaco).
Il maggior mercato di destinazione è come sempre la Germania, dove è stato spedito (dati sempre provvisori) nel 2013 il 55,78% del vino austriaco destinato all’estero: per il 2013 si tratterebbe di 329milioni di ettolitri e un fatturato di 75,7 milioni di euro. Seguono nella classifica dei migliori acquirenti la Svizzera e Liechtenstein (11,59% dell’export in valore), la Scandinavia (7,6%), gli Stati Uniti (6,11%) e i Paesi Bassi (3,13%).
E’ bene notare che l’incremento previsto delle esportazioni in valore per il 2013 deve essere attribuito, secondo AWMB, più che ai mercati consolidati a quelli in passato meno performanti (alcuni di questi, Scandinavia, UK, e Giappone sono stati addirittura definiti ex “bambini problematici” da Willi Klinger, manager di AWMB). Mentre dunque la Germania, il mercato storicamente più forte per il vino austriaco, cresce del solo 1,28% in valore e perde ben il 4,31% in volume, e la Svizzera, altro caposaldo per l’Austria, fa un +2,74% in valore e un risicato +0,12% in volume, la Scandinavia cresce fino al 23,23% in valore e del 17,34% in volume, la Svezia cresce del 23,81 in valore e del 20,63 in volume, la Finlandia del 48,47% in valore e del 46,79% in volume, la Cina del 49,98% in valore e del 23,89% in volume, il Giappone del 7,68% in valore e del 4,46% in volume, il Belgio del 46,44% in valore e del 44,39 in volume.
FEB