Il report “Shaken and Stirred Millennials”, preparato da Scarborough, società di ricerche di mercato di New York, indaga caratteristiche e costumi dei Millennials americani, la generazione dei nati tra l’inizio degli anni ottanta e il nuovo millennio, con particolare attenzione alle loro preferenze di consumo in fatto di alcolici.
Questi giovani, tra i 21 e i 34 anni, rappresentano quasi un terzo (27%) dei consumatori americani di bevande alcoliche (il 71% circa degli americani adulti, maggiori di 21 anni, consuma alcolici).
Esaminando gli acquisti di alcolici negli ultimi tre mesi, i vini preferiti dai Millennials risultano essere, a parità di percentuale, 28%, i rossi e i bianchi mentre meno consumati sono i rosé 11% e, inaspettatamente, gli sparkling wine e lo champagne: 9%. Tra le birre quelle preferite sono le leggere nazionali, 44%, seguite per share dalle nazionali regular 36%, dalle birre importate 34%, e infine, dalle birre artigianali, 10%; anche questo dato è particolarmente rilevante vista la recente crescita dei consumi, qua e là nel mondo, di birre, soprattutto di qualità premium, prodotte in birrifici artigianali (ne abbiamo parlato qui ad esempio per il mercato canadese).
Tra i superalcolici, il più acquistato dagli Shaken and Stirred Millennials negli ultimi tre mesi è la vodka (33%), vi è poi il rum (22%), la tequila (21%), il bourbon whiskey, e i pre-mixed cocktail, 12%.