Un mercato dalle regole sempre più complesse, proprio perché a fronte di una continua espansione dei consumi gli operatori stanno velocemente cambiando strategie: pochi gruppi con listini infiniti. E allora non basta più “solo” esportare, ma è necessario valorizzare il proprio brand con azioni e strategie mirate. Di questo e molto altro si è parlato a Firenze in un incontro organizzato dallo Studio Legale Associato LLP Withers, che da circa 30 anni ha un italian desk che si occupa di sostenere in sede contrattuale gli imprenditori italiani che intendano operare in maniera diretta negli Stati Uniti attraverso fondazioni di società di importazione e distribuzione o partnership con imprese già esistenti.
Esportare direttamente è possibile e, come spiega ad esempio Francesco Zonin, nell’articolo di Patrizia Cantini, sul Corriere Vinicolo n°24 (17/giugno/2012), creare una società nata appositamente per distribuire i vini negli Usa permette di gestire in prima persona il proprio business saltando un passaggio, quello dell’importatore. Non tutte le aziende però possono permetterselo, esistono quindi delle alternative come la partnership di filiera e le joint venture con importatori e distributori che porta alla coogestione del proprio brand, soluzione ottimale per le aziende produttrici medio-grandi.
Antony Indaimo, chairman e responsabile del team di diritto commerciale internazionale di Withers, stila quindi un interessante elenco dei requisiti che un’azienda deve cercare al momento che decide di consociarsi. La cantina deve ricercare un partner finanziario e strategico con vasta esperienza nel settore e che non subentri per percentuali eccessivamente elevate. Bacchus, società finalizzata nei supporti strategici e finanziari dedicati alle aziende vinicole, per esempio non cerca la maggioranza ma è comunque interessato a quote aziendali importanti, non inferiori al 26%. Gli investitori solitamente richiedono all’azienda invece la presenza di un buon team all’interno della cantina, un business plan e prospettive chiare, controlli dei sistemi finanziari e la corporate governance.
Articolo completo sul Corriere Vinicolo n° 24, 18/giugno/2012