L’Asta del Barolo ha fatto tredici. Tante sono le edizioni che ha maturato l’Asta che, nata da un’idea di Gianni Gagliardo, oggi è gestita dal gruppo di produttori legati all’Accademia del Barolo. L’evento si è svolto domenica 29 aprile scorso nel Castello di Barolo, nei locali a fianco del Museo del Vino. Ma vi è stata il 27 dello stesso mese anche una sezione internazionale, sempre dedicata al Barolo, un’asta nell’asta con una quarantina di lotti venduti a New York da Zachys, l’importante casa d’aste californiana.
Nel Castello di Barolo, i 22 lotti messi in vendita sono stati assegnati dal banditore storico Giancarlo Montaldo dopo altrettante sessioni piuttosto vivaci a prezzi che hanno permesso di raddoppiare la base d’asta iniziale. Partendo da un valore di avvio di 10.210 Euro (in media 464 euro a lotto), alla fine dell’Asta sono stati incassati 20.460 euro, con un valore medio a partita di 930 euro. I lotti in palio sono stati messi a disposizione dalle 14 aziende dell’Accademia, tutti produttori di grande tradizione e prestigio. I contenitori sono stati i più svariati, bottiglie da 75 Cl in numero di 6 o di 12 oppure Magnum o Doppi Magnum: in ogni caso, il protagonista è stato sempre il Barolo, 12 grandi annate, dal 1985 al 2007. Una nota particolare merita l’ultimo lotto, 14 bottiglie di Barolo tra il 1998 e il 2007, una per produttore,. Il risultato è stato sbalorditivo: partendo da una base d’asta di 1.500 euro ha toccato la quota di 5.000 euro, mettendo a frutto quasi il 25% dell’intero incasso.
Non c’era di mezzo lo stimolo della beneficenza e pertanto i risultati conseguiti sono ancora più significativi, perché legati soprattutto al valore intrinseco del vino protagonista dell’asta. Il Barolo, che ancora una volta ha degnamente rappresentato il vino italiano.
Nella foto, il ministro Elsa Fornero, che ha partecipato all’evento, insieme al banditore, Giancarlo Montaldo