È questa la domanda provocatoria e il titolo dell’annuale convegno-dibattito dedicato ai temi della denominazione che più coinvolge il suo territorio che il Comune di Neviglie porrà sabato 7 luglio prossimo.Una denominazione, quella di “Asti”, che nelle sue due tipologie è di fronte a decisioni cruciali che ne influenzeranno lo sviluppo. Da un lato c’è la “Moscato-mania” nordamericana, che spinge molti operatori , viticoli e vinicoli, a puntare sul “Moscato d’Asti”.
Dall’altro c’è l’Asti, lo spumante dolce per eccellenza, che continua a dibattersi tra la volontà di potenziare l’immagine e la necessità di mantenere alti i volumi di mercato, con politiche di settore che rischiano di passare da una contraddizione all’altra.
Quella del Comune di Neviglie non è un’iniziativa estemporanea. Anzi ha una lunga tradizione di dibattiti, dovuta al fatto che su queste colline l’uva Moscato propone caratteri speciali di qualità e originalità. Comprensibile, dunque, questa voglia di chiarezza che porta il territorio di Neviglie a uscire allo scoperto e cercare il confronto tra coloro che in questo settore rappresentano produzione e interessi.
Stimolati dal giornalista astigiano Sergio Miravalle si confronteranno sul tema “Moscato d’Asti”, con chiari riferimenti al possibile ampliamento della zona di origine e alla necessità di gestirne in modo autorevole produzione e sviluppo, Gianni Marzagalli, neo Presidente del Consorzio dell’Asti, Giovanni Satragno, presidente della Produttori Moscato d’Asti Associati, Ezio Pelissetti, profondo conoscitore della materia essendo stato a lungo direttore del Consorzio, il professor Mario Fregoni, studioso di fama, Giovanni Borriero, sindaco di Costigliole d’Asti e presidente dei Sindaci del Moscato e Claudio Sacchetto, assessore agricoltura della Regione Piemonte.