La Sonal Holland Wine Academy, centro per la promozione della cultura del vino, gestito e fondato da Sonal Holland, professionista del settore e primo e per il momento unico Master of Wine indiano, ha commissionato a Drshti Strategic Research Services una ricerca di mercato sul consumo e la percezione del vino tra la popolazione urbana dell’India.
India Wine Insider 2017 è stata presentata sulle pagine web della testata indiana The Economics Times, che ne riporta i principali risultati.
Quello indiano è un mercato già consolidato per quanto riguarda i superalcolici, in particolare Whisky e Rum, e promettente per quanto riguarda il consumo di vino, soprattutto in funzione del numero di abitanti, di una tendenza all’urbanizzazione, e al conseguente cambiamento degli stili di vita e più in generale a un’economia in crescita.
Per la stesura di India Wine Insider 2017 sono stati coinvolti 878 consumatori residenti nelle città di Mumbai, Deli, Bangalore e nei distretti Pune e Goa.
Ne emerge prima di tutto che la conoscenza del vino è scarsa e spesso limitata alla sola differenza tra vino rosso o bianco; pochi tra i consumatori, infatti, conoscono nomi, varietà e zone di produzione. Il prezzo rimane il primo criterio di scelta, davanti al marchio, al paese d’origine e al “colore”. Si sceglie tuttavia sempre più spesso il vino per occasioni di festa e come bevanda in bar e ristoranti. A questo proposito tra le scoperte più interessanti della ricerca il fatto che più del 50% del vino consumato fuori casa è ordinato al bicchiere, e a ciò si può ricollegare il sopracitato fatto che il primo criterio di scelta è il prezzo. Il prezzo è però anche visto come indizio di qualità, così che si riscontra una tendenza a scegliere vino costoso per impressionare positivamente i partecipanti in occasioni di business.
Il vino importato è riconosciuto come migliore di quello locale secondo India Wine Insider 2017; questo risultato del report è in parte in contrasto con quanto riscontrato da un’altra recente ricerca, quella di Kantar Millward Brown (di cui vi avevamo parlato qui) che al contrario suggerisce un crescente riconoscimento da parte dei consumatori indiani per il vino made in India, in contrapposizione a un minore sviluppo del mercato dei vini esteri.
Le donne sono oggi responsabili di un’importante crescita dei consumi, sia perché sono loro ad acquistare vino sempre più spesso degli uomini per le occasioni di festa, spendendo oltretutto in media di più per l’acquisto rispetto ai maschi, sia perché il consumo di vino da parte della popolazione femminile è sempre più accettato a livello culturale in contesti sia ufficiali che familiari.
Importanti differenze di consumo sono state registrate nei cinque centri urbani oggetto della ricerca. Mumbei è il più grande mercato per volume, ma anche quello in cui si registra la minor frequenza d’acquisto e la minor spesa media per il consumo domestico. A Dehli si registra invece una maggior popolarità del vino estero ed una maggior propensione a spendere di più. Pune e Bangalore sono invece due mercati in forte evoluzione, dove i vini locali e quelli internazionali si contendono le preferenze. Nel distretto di Goa si preferiscono soprattutto i prodotti locali e più economici.
I giovani (25-34 anni) infine rappresentano il più importante e promettente segmento di questo mercato, con consumi prevalentemente indirizzati verso prodotti internazionali.
FEB