Sono stati degustati al Vinitaly i primi diciassette vini prodotti seguendo il protocollo di Magis sulla sostenibilità, durante l’incontro introdotto da Roberto Rabachino, presidente di Asa, che si è soffermato sul ruolo centrale che la stampa può giocare nel valorizzare l’impegno comune di tutti gli attori della filiera del vino.
Nell’occasione si è parlato dei risultati del progetto relativi ai diversi anni di sperimentazione, secondo cui le aziende aderenti hanno in media ridotto del 9% l’impiego di agrofarmaci e di oltre il 30% quello dei fertilizzanti, con importanti risparmi anche di acqua ed energia, nonché di costi di gestione.
Nel corso della degustazione è emerso come attraverso Magis anche la qualità del vino è migliorata. “Un panel di enologi indipendenti – ha osservato Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi- aveva già confrontato i vini Magis con quelli prodotti secondo i metodi tradizionali delle aziende, apprezzandone le qualità”.
E già si pensa ai prossimi obiettivi: “Da quest’anno vogliamo verificare se e in quale misura Magis può alleggerire anche l’impatto sulla biodiversità – ha dichiarato Attilio Scienza, dell’Università di Milano, presidente del comitato tecnico-scientifico di Magis – in particolare su quella del suolo, essenziale per conservarne la fertilità”.
Ma come comunicare al consumatore che per avere un vino davvero sostenibile non basta la buona volontà del produttore ma servono anche ricerca e innovazione?
“Gli italiani sono prigionieri di un’immagine romantica e nostalgica dell’agricoltura” ha sottolineato Daniele Tirelli, dello Iulm di Milano, che con Smart Research è autore di una recente indagine demoscopica secondo la quale “tre italiani su quattro pensano che il vero sapere agricolo sia prerogativa dei nostri bisnonni”.
Tuttavia secondo nove italiani su dieci “un marchio di certificazione migliorerebbe la percezione di qualità”. Per questo, nel 2013, le prime 20 aziende aderenti riceveranno la certificazione Magis. Così “sostenibilità” potrà finalmente essere un fatto dimostrabile, e non solo una parola.