di Adriano Del Fabro
Sono 507 i vitivinicoltori del Friuli VG che, nel 2016 (prima vendemmia consentita), hanno scelto di rivendicare e utilizzare la nuova Denominazione: Friuli o Friuli Venezia Giulia. Gli ettari coinvolti sono stati 536, per 3.498 ettolitri di vino certificati e 336 imbottigliati. Nel 2017, la crescita, ovviamente, è stata esponenziale. Da gennaio a settembre di quest’anno, infatti, gli ettolitri certificati sono saliti a oltre 40mila e quelli imbottigliati hanno superato i 33.000.
Un ottimo risultato, commentano al Ceviq srl di Udine (Certificazione vini e prodotti italiani di qualità), che si occupa della certificazione della Doc regionale e che ci ha messo a disposizione i primi dati ufficiali. Una testimonianza che la nuova Doc ha trovato il gradimento degli operatori regionali indirizzando la scelta su una gamma di 16 vini diversi dove, però, primeggiano le rivendicazioni per il Pinot grigio, seguito dal Friulano e, poi, dal Merlot (il vino più rivendicato tra i rossi).
Un po’ di storia
È datato 12 luglio 2016 il provvedimento ministeriale di conclusione della procedura nazionale e dell’invio alla Commissione Ue della documentazione per la Doc “Friuli” o “Friuli Venezia Giulia”.
Di “Doc Friuli” si iniziò a parlare già negli Anni ’70. Seguirono numerosi vari tentativi fra produttori, tutti falliti, per costituire una Doc regionale unitaria. Nel 2013 ripartì finalmente un nuovo progetto concreto con la raccolta di firme tra i produttori. A maggio 2015 fu avviato l’iter burocratico con la presentazione della domanda, a firma del Consorzio delle Doc del Fvg, nato nel frattempo. Forte, finalmente, di 1.703 firme di viticoltori e vinificatori a sostegno, l’Amministrazione regionale ha potuto dare corso alla richiesta con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione dell’avvio dell’iter relativo alle procedure di protezione ai sensi della normativa europea, che si è concluso proprio il 12 luglio dello scorso anno.
I primi vini certificati
È stata l’azienda agricola Ca’ Selva, che dispone di 22 ettari vitati in comune di Sequals (Pordenone), nella Doc Friuli Grave, la prima in assoluto a richiedere e ottenere la certificazione per utilizzare la dicitura “Doc Friuli”, sull’etichetta di un suo Pinot grigio biologico. Era il novembre del 2016.
La prima Ribolla gialla spumante (grande novità di questa Doc), è stata certificata all’azienda Gigi Valle di Buttrio (Udine), nella Doc Friuli Colli Orientali, nel giugno del 2017. «È un vino nel quale crediamo molto – dice Paolo Valle -, tanto che continuiamo a piantare vigne di Ribolla gialla puntando, soprattutto, sulla zona storica di Rosazzo (Docg). Vogliamo utilizzare la Doc Friuli poiché fa riferimento a un territorio preciso, conosciuto e ben diverso dagli altri dove si producono vini spumanti».