La China National Cereals, Oils and Foodstuffs Corporation (Cofco), azienda statale cinese e gigante del comparto agroalimentare, ha in progetto di creare una selezione di vini internazionali sotto il suo marchio Great Wall (Grande Muraglia).
La notizia è stata diffusa nei giorni scorsi dal portale The Drink Business che ha raccolto le dichiarazioni in questo senso di Shu Yu, senior manager di COFCO Wines & Spirits.
Nella selezione del più importante marchio del vino cinese, che muove oggi già 10 milioni di casse l’anno, ci sarà vino francese, French Great Wall, cileno Chilean Great Wall e australiano Australian Great Wall. A guidare l’operazione dal punto di vista qualitativo è stato chiamato il noto enologo francese Michel Rolland
Cofco è già proprietaria di vigneti in Francia (nel 2011 ha acquistato lo Château de Viaud in Lalande de Pomerol per 10 milioni di dollari) e Cile (la Bisquertt Vineyard acquistata nel 2010 per ben 18 miloni di dollari), ma si prepara ad acquisire aziende vinicole anche in Australia, probabilmente nella regione di Barossa, sempre secondi quanto dichiarato da Shu Yu, e negli Stati Uniti..
Ma quali potrebbero essere le conseguenze sul mercato cinese del vino di questa operazione?
Si può ipotizzare che il gigante dell’agroalimentare cinese potrà dare un buon impulso al consumo di vino in Cina, soprattutto grazie alla promozione e alla diffusione della cultura del vino che l’azienda statale dovrà, ai suoi scopi, perseguire; tuttavia non si può non considerare che, in una Cina dove per gli operatori internazionali una delle maggiori difficoltà è la distribuzione su di un territorio vasto e “sconosciuto”, il radicamento sul territorio di Cofco potrebbe portare difficoltà al business di chi, venendo da lontano, il territorio lo conosce poco.
FEB