Rinasce lo storico marchio “Friulvini”, simbolo per decenni del vino del Friuli Vg sui mercati internazionali: a riportarlo in vita, con una nuova grafica moderna, ma fedele alle radici territoriali, è la cantina viticoltori La Delizia di Casarsa della Delizia (Pordenone), che nel 2011 con l’allora presidente Denis Ius (attuale vicepresidente) mise in sicurezza uno dei patrimoni vitivinicoli della regione a “rischio” in seguito al fallimento dell’azienda con sede a Orcenico Inferiore di Zoppola (Pordenone). Un progetto che s’inserisce ora nel lancio della nuova Doc unitaria “Friuli Venezia Giulia”.
“Friulvini – ricorda Ius insieme all’attuale presidente, Flavio Bellomo – è un marchio strategico, perché l’unico regolarmente registrato che riporta nel suo nome l’unione tra Friuli e vino, condizione molto apprezzata soprattutto sui mercati esteri dove la provenienza territoriale è un plus commerciale. L’operazione, che abbiamo compiuto nel 2011, ha evitato che il marchio divenisse proprietà di realtà provenienti da fuori regione, tutelando un patrimonio d’immagine che appartiene a tutti i friulani.
Ora siamo pronti per rilanciare questo marchio anche nell’ottica di sviluppo della nuova Doc del Friuli, che vede ancora una volta Casarsa quale leader del sistema vitivinicolo regionale”.
Un progetto globale di recupero
Il ritorno alle vendite di “Friulvini” coincide con una nuova grafica, in cui l’aquila simbolo del Friuli sarà ancora sulle etichette, ma in una versione moderna e stilizzata. Tra i vini che saranno commercializzati il Prosecco (alla cui coltura la cantina “aprì” intelligentemente proprio sotto la presidenza di Ius), il Pinot grigio e la Ribolla gialla, ovvero quelli che in questi ultimi anni hanno visto una netta ascesa nelle preferenze dei consumatori.
Ma è l’intera ex “Friulvini”, che prima del fallimento del 2000 era una delle realtà enologiche più grandi d’Italia, a essere al centro di un progetto globale di sviluppo da parte della cantina cooperativa casarsese, la quale ha rilevato recentemente pure l’ex area produttiva nella quale stanno fervendo i lavori di ammodernamento. “Una superficie di 11 mila metri quadri – concludono Bellomo e Ius – per la quale investiremo 10 milioni di euro e che sarà utilizzata già a partire dalla vendemmia 2016 per la vinificazione e lo stoccaggio di 90 mila hl di vino da uve di Pinot grigio e Prosecco: sta nascendo così il più grande polo vitivinicolo del Friuli Vg, simbolo di un settore, quello agricolo, che partendo dalle proprie radici sa guardare al futuro da protagonista su tutti i mercati, nazionali e internazionali”. Adriano del Fabbro