L’ipotesi, prevista peraltro nell’Ocm vino, è sul tavolo: consentire straordinariamente ai produttori francesi del Sud (ma è compresa anche Bordeaux) di arricchire con lo zucchero a secco. La stanno vagliando le autorità nazionali, considerando che la cessazione degli aiuti – come peraltro in Italia – comporterà un notevole disagio alle aziende storicamente abituate a elevare il tenore alcolico con Mcr e che da quest’anno si troveranno – in caso di necessità vera, ovviamente – a dover pagare l’Mcr a prezzo pieno. Con relativo aggravio dei costi: a Gers, per esempio, il conto salato è di 2 milioni di euro in più, senza contare che il mercato dei mosti spagnolo ha subito un’impennata.
I produttori del Sud sono sul piede di guerra, in quanto da oltre due anni hanno posto l’accento sul problema, ma si sono sentiti rispondere la settimana scorsa che l’unica via era lo zuccheraggio. Pratica per la quale non sono attrezzati (ci vogliono strutture specifiche per la diluizione) e che – a loro dire – snaturerebbe non poco il loro modo di far vino.
FranceAgrimer è chiamata a cercare nuove vie – tra l’altro la decisione per i vini Aop spetta all’Inao – ma nel frattempo la proposta più realistica con la campagna alle porte resta questa, anche perché quella di dare un sostegno ai produttori di mosti concentrati per abbattere i costi da una parte e risollevare la produzione in calo dall’altra deve trovare il formale accordo dell’Unione europea, che la potrebbe bollare come illegittimo aiuto di Stato.