“Le fonti di energia rinnovabile in ambito agricolo” è una vera e propria guida tematica pensata per fornire agli addetti ai lavori tutte le coordinate tecnico-normative necessarie per accedere al nuovo regime di incentivazione sulle energie rinnovabili da fonti agricole, così come riformato dal Governo con il decreto interministeriale del 6 luglio 2012.
Stilato dal gruppo di lavoro dell’ufficio agroenergie dell’Ente nazionale meccanizzazione agricola (Enama), nell’ambito dei progetti con il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, il vademecum è un documento di oltre 180 pagine che, oltre ad un breve excursus sul precedente quadro normativo e sui nuovi meccanismi di premialità degli impianti, passa in rassegna, per ciascuna fonte di produzione energetica – biocarburanti, bioliquidi, fotovoltaico, biogas, biomasse (anche per energia termica) – requisiti, procedure, certificazioni e adempimenti previsti dalla legge per beneficiare delle agevolazioni. In appendice sono disponibili tutte le principali fonti normative, riprodotte integralmente, che disciplinano il settore.
Partita nel 2013 con un plafond complessivo di oltre 12 miliardi di euro fino al 2016, la riforma degli incentivi risponde all’obiettivo di migliorare l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità del sistema di agevolazione. Fermi restando gli obiettivi fissati al 2020 dall’Unione europea per tutti gli Stati membri – l’aumento del 20% della quota di fonti rinnovabili sul consumo comunitario di energia negli usi finali, con una soglia differenziata per ciascun Paese (per l’Italia è al 17%), e il raggiungimento del 10% nel consumo totale di biocarburanti per i sistemi di trasporto europei – il nuovo regime non solo stabilisce che entro il 2020 il nostro Paese deve raggiungere una soglia ben superiore a quella comunitaria (32%-35%), ma punta su uno sviluppo più ordinato e razionale del settore. Soprattutto in ambito agricolo dove viene espressamente previsto il principio di sussidiarietà, in virtù del quale la produzione di energia, comunque conforme a criteri di sostenibilità e di tutela del territorio, non deve determinare una perdita di suolo agricolo, con una conseguente distrazione di risorse dalla produzione a fini alimentari.
La riforma – spiega l’Enama – è un atto di indirizzo molto importante perché i meccanismi di premialità privilegiano gli “impianti più verdi”, promuovendo così l’adozione di buone pratiche da parte dei produttori.
Il documento è disponibile al seguente link: http://www.enama.it/it/pdf/biomasse/quaderni-delle-agroenergie.pdf