di Adriano Del Fabro
Marco Rabino, direttore della Tenuta Ca’ Bolani di Cervignano del Friuli (Udine), di proprietà della famiglia Zonin, è stato riconfermato, per il terzo mandato consecutivo, alla presidenza del Consorzio Tutela Vini Doc Friuli Aquileia. Nel prossimo triennio sarà affiancato dal vicepresidente Franco Clementin (Terzo di Aquileia) e dai consiglieri: Sara Fedalto (Cervignano del Friuli), Giovanni Foffani (Trivignano Udinese), Marco Gottardo (Cervignano del Friuli), Giorgio Gregorat (Aiello del Friuli), Monica Macor (Aquileia), Samuele Pozzar (Fiumicello) e Francesco Tarlao (Aquileia).
La rivendicazione della denominazione, istituita nel 1976, si mantiene stabile sui 43 mila quintali di uva l’anno.
Uno dei principali obiettivi del nuovo Consiglio, secondo Rabino, sarà quello di rafforzare l’integrazione tra i Consorzi a Doc della regione, sostenendo e coadiuvando il Consorzio delle Doc del Fvg, al fine di valorizzare e promuovere in maniera unitaria il prodotto vitivinicolo locale, soprattutto nei mercati internazionali. Inoltre, si darà seguito al lavoro di valorizzazione della produzione vitivinicola della Doc e al rafforzamento dei legami con le Istituzioni locali per poter lavorare con sinergia alla diffusione di “Aquileia” in ambito nazionale e internazionale.
Inoltre, Rabino ritiene che il 2014 sarà un anno importante per i Consorzi delle Doc del Fvg il cui principale obbiettivo rimane quello dell’avvio dell’iter per il riconoscimento della nuova Doc Friuli. Dal punto di vista promozionale, la valorizzazione del settore vitivinicolo regionale passa attraverso la qualificazione dei vitigni autoctoni quali Friulano, Ribolla gialla, Refosco dal peduncolo rosso e del vitigno più coltivato in regione, il Pinot grigio. Non è da trascurare l’importanza che hanno assunto il Glera (per la Doc Prosecco) e le varietà aromatiche Traminer e Sauvignon. Proprio il Sauvignon, infatti, godrà, nella primavera del prossimo anno in Fvg, di una importante vetrina internazionale con la celebrazione del VI° Concorso Mondiale del Sauvignon, dando la possibilità alle aziende regionali di confrontarsi, senza alcun timore referenziale, con i più importanti Sauvignon del mondo.