Con il Consiglio del 25 settembre, i nuovi amministratori della Confederazione, eletti prima dell’estate, hanno iniziato il loro cammino alla guida dell’Unione Italiana Vini. E’ stata una sessione impegnativa, densa di tematiche urgenti e delicate – di cui riportiamo accanto una breve sintesi – nel corso della quale la nuova “squadra” di Consiglieri ha mostrato coesione, lealtà e determinazione, ritrovandosi attorno ad alcune tematiche strategiche di fondo che orienteranno il nostro lavoro futuro. Una Confederazione sempre più attenta e vicina alle istanze delle imprese, capace – nel contempo – di farsi interprete delle grandi questioni che attraversano il mondo del vino italiano, fuori ed oltre gli steccati associativi. La cooptazione nel Consiglio dei rappresentanti di aziende quali CAVIT, Fazi Battaglia, Cantine di Volpaia, Lungarotti e Armani (oltre il gradito ritorno di Cecchi e De Castris) è un segnale concreto verso questa nuova strategia di “ascolto “ e “compartecipazione” delle scelte strategiche, così come l’ingresso nella compagine associativa di aziende qual Citra, Torrevento e Cantine di Quistello, premia la politica di apertura seguita fin qui, rafforzando il ruolo e la capacità rappresentativa della UIV. Stiamo lavorando ad una Confederazione in grado di ascoltare e monitorare in modo sempre più efficace le evoluzioni del mercato per migliorarne ancora la capacità propositiva e, così, affermarla quale interlocutore privilegiato delle istituzioni italiane e comunitarie.
Il confronto serrato che il Consiglio ha avuto con il Capo Unità vino della Dg AGRI, Jesus Zorrilla, la sua disponibilità e l’impegno assunto nel valutare con attenzione le nostre proposte segna la prima tappa di questo cammino, che dovrà vederci presenti e impegnati sul fronte europeo, accanto e insieme ai rappresentanti del nostro Ministero. Una dimensione, quella europea, che dobbiamo imparare ad acquisire come “pattern” culturale per essere in grado di esprimere a livello internazionale, europeo ma non solo, in modo più convinto – e forse nuovo – il valore del patrimonio (storico, economico, culturale) che rappresenta il mondo del vino italiano.
Domenico Zonin, presidente di Unione Italiana Vini