Bisogna essere preparati per divenire competitivi a livello internazionale. Per questo il Cuoa, in collaborazione con l’Accademia Italiana della Vite e del Vino e in partnership con VeronaFiere, organizza il secondo corso in gestione delle aziende vitivinicole. Partirà, infatti, il 9 novembre e terminerà il 14 giugno la seconda edizione del percorso executive di alta formazione in Gestione delle Aziende Vitivinicole che si rivolge a imprenditori, manager e professionisti, coinvolti nella definizione della strategia aziendale, e a quanti desiderano specializzarsi nel settore per sviluppare la propria impresa nella nuova dimensione globale.
Ad oggi l’Italia è infatti il più importante produttore in quantità del settore vitivinicolo, ma manca ancora un po’ per raggiungere i risultati dei francesi che superano il risultato in termini di valore. L’imprenditore ha quindi bisogno di indicazioni per affinare le proprie capacità di relazione soprattutto con le reti commerciali internazionali che sono uno dei temi strategici per poter crescere di valore. “Il mercato della vite e del vino ha particolarmente sofferto nella crisi a cavallo del 2001 e dopo il 2008, soprattutto a livello internazionale che è poi il mercato trainante, dove è necessaria una competenza di alto valore in virtù di una domanda esistente e che va stimolata. Siamo stati, quindi, più volte sollecitati a preparare un percorso che fosse in grado di attuare una strategia aziendale che potesse stare al passo con i mercati internazionali” spiega Davide Nicola Gaeta, referente scientifico del corso e aggregato di Economia Aziendale all’Università di Verona.
Partendo da una precisa base di tipo tecnico, il percorso prepara l’imprenditore sia dal punto di vista gestionale sia dal punto di vista della catena produttiva. Diverse le principali aree che saranno sviluppate, dai temi di attualità amministrativi e di controllo, al settore marketing e comunicazione. Sarà dato poi spazio all’area tecnica, a quelle materie più specifiche che riguardano il processo produttivo, ma anche alle caratteristiche culturali del settore vitivinicolo e al patrimonio paesaggistico ed enogastronomico. Il corso rivolgerà poi l’attenzione sull’organizzazione della rete di distribuzione internazionale come fattore strategico di sviluppo. L’Italia infatti per essere competitiva deve recuperare il tempo perduto, soprattutto nei paesi del Far East e la distribuzione in quelle zone si migliora facendo rete come si sono impegnate a fare Francia e Spagna che ormai presenziano nei mercati in maniera solida. “C’è bisogno di creare strutture con grandi sostegni pubblici e contemporaneamente consorzi interprofessionali che mettano insieme realtà produttive e capacità commerciali per facilitare la riduzione dei costi e una maggiore efficacia” conclude Gaeta.